Trekking Val d'orcia

CIRCUITO DELLA VAL D’ORCIA:

 da Montefollonico a Lucignano d’Asso

Organizzata dal Gruppo Trekking Cral Poste Emilia Romagna 1 – Bologna con la collaborazione di Cretedisiena.com

E’andata……strabene . Nonostante le previsioni non molto allettanti sul tempo ma confortati dal parere positivo del nostro amico Paolo di Cretedisiena.com, siamo partiti per il giro che da Montefollonico ci deve portare a Lucignano d’Asso.

La prima tappa di sabato è iniziata a ridosso delle mura di porta Triano, dove avevamo concluso il giro l’anno scorso. Il nostro gruppo , 23 partecipanti, armato di zaini e bastoncini (l’ombrello scaramanticamente a portata di zaino) e dopo aver fatto la classica foto, è partito

seguendo lo stradello ghiaiato in discesa verso la chiesa di Triano situata a poche decine di metri.

Qui seguendo il sentiero in discesa che parte dal prato antistante la chiesa, all’inizio ben visibile poi in verità un po’ infrascato in mezzo al bosco, abbiamo raggiunto, dopo poche centinaia di metri, un sentiero ghiaiato bello largo .

Girando a sinistra (sulla destra si arriva sulla strada asfaltata) abbiamo camminato su questo sentiero in mezzo al bosco, tra fioriture stupende, casali ristrutturati e Montefollonico alle nostre spalle, dirigendoci verso la provinciale che si raggiunge seguendo il sentiero di sinistra contrassegnato da minuscoli paletti di cemento con bandierine bianco/rosse.

Raggiunta la strada asfaltata (bar trattoria di fronte), giriamo a sinistra verso Pienza e la percorriamo per circa un chilometro fino ad incrociare, sulla nostra destra, una carrabile ghiaiata con indicazione agriturismo Zampugna, zona le Regge.

La strada, per nostra fortuna, non è molto trafficata. Abbiamo incrociato poche macchine e, stranamente nessun ciclista (questa zona deve essere il paradiso delle biciclette per le infinite possibilità di percorsi).

Intanto il tempo si è rannuvolato, ma questo non ha impedito di gustarci il panorama, ammirare i tanti casolari ristrutturati e adattati ad agriturismo intercalando tante “chiacchiere”su questo e su itinerari futuri mentre Vincenzo, il nostro trekkista-fotografo, si è sbizzarrito immortalando i prati fioriti, le vigne, i cani e le pecore.

Percorsa questa carrabile per circa Km. 5,5 ignorando tutte le poderali che la intersecano in più punti, siamo arrivati ad un’ampia curva dove sulla destra si apre un cancello verde con l’indicazione “Agriturismo Vesuna”. Grazie ai preziosi consigli del nostro amico Paolo sappiamo che si tratta dell’agriturismo del noto presentatore Marco Columbro e proprio di fianco all’agriturismo  passa il sentiero che porta verso la nostra meta. Quindi con determinazione abbiamo imboccato la poderale che sale verso l’agriturismo situato su una collina. E’ bellissimo sia il casale che la posizione. Qui ci siamo fatti gli “occhi”soffermandoci un poco sull’amenità del luogo, sul silenzio interrotto solo dal canto degli uccelli.

Da questo punto si vede benissimo il campanile di S.Anna in Camprena, in mezzo al bosco, meta del nostro peregrinare.

Ripreso il sentiero che costeggia un tratturo al bordo di un campo per circa m.500 la nostra attenzione si è diretta verso una timida volpe che ci osserva passare tra l’erba alta mentre ci immettiamo sulla strada Pienza - Castelmuzio.

Giriamo a destra percorrendo la strada per qualche centinaio di metri e raggiungiamo lo stradello a sx che in breve ci porta al monastero Benedettino di S.Anna Camprena dove nel parcheggio il pullman ci aspetta con Davide, il nostro mitico autista (è due anni che ci accompagna nel nostro cammino).

Qui ha iniziato a piovere ma…più fortunati di così non potevamo essere. Anche il monastero è chiuso al pubblico, però riusciamo a vedere l’antico refettorio con gli affreschi del Sodoma.

Il percorso totale , da indicazioni che avevamo, dovrebbe essere stato di circa km.14 anche se a noi è sembrato più corto. Tempo di cammino: ore 5 escluso soste.

Per la cronaca: abbiamo dormito a S.Albino di Montepulciano presso l’albergo I due Cigni . Qui ci hanno “viziato”. Camere spaziose e cena da urlo con buon cibo genuino e innumerevoli portate.

Domenica mattina dopo un’abbondante colazione ci siamo fatti portare con il pullman nei pressi di S.Anna in Camprena.

Mattinata all’insegna del variabile ma siamo fiduciosi. Pronti a partire per il percorso che ci porterà a Lucignano d’Asso.

L’itinerario di oggi segue la strada provinciale ghiaiata che porta a Cosona (distante km.8). La imbocchiamo seguendo per un breve tratto la strada verso Pienza.

Il panorama che si apre, man mano che ci inoltriamo in questo percorso, è da fiaba: colline argillose coltivate a frumento, boschetti, cipressi, poderi, case isolate e ogni tanto qualche gregge sparso qua e la e nessuna persona in vista. Il sole ci accompagna.

Seguiamo la carrabile ignorando anche qui le varie poderali che si aprono sia a destra che a sinistra. Ad un bivio non prendiamo in considerazione il cartello che ci segnala a destra per Lucignano e continuiamo diritti verso la pieve di Cosona . Dopo un’ampia curva, sulla nostra sinistra, su una lieve collinetta, vediamo il campanile a vela e la pieve oggi semidistrutta ma che nel medioevo è stata una delle più grandi della regione, a qualche centinaio di metri più avanti c’è la maestosa villa Cosona mentre di fronte a noi è visibile Lucignano.

Ora inizia il percorso più impegnativo. Riprendiamo la carrabile tornando per un centinaio di metri indietro fino ad arrivare ad un vialetto sulla sinistra fiancheggiato da cipressi che conduce al podere il Mandorlo. Costeggiamo il vialetto e ci dirigiamo verso un “sentiero” che attraversa il campo.

Lo seguiamo fino ad arrivare nei pressi di una casa diroccata. Qui finisce il sentiero. Guardando in direzione di Lucignano attraversiamo il campo in discesa sino a riprendere un’ampia poderale che si inoltra nel bosco in forte pendenza. Procediamo in discesa fino al torrente oggi praticamente a secco e semicoperto . Lo attraversiamo e iniziamo a salire a sinistra su una poderale in forte salita che giunge su una cresta di fronte a Lucignano. Piegando a sinistra dopo qualche centinaio di metri eccoci giunti nel piccolissimo borgo molto grazioso.

Qui facciamo un tuffo nel passato: il tempo pare essersi fermato e sui muri delle case iniziamo a vedere vecchie insegne di circoli ricreativi della Repubblica e subito dopo gigantesche frasi che ci riportano ai motti del ventennio fascista, il tutto in un paese certamente agricolo con vasti palazzi storici tutti -all’apparenza-disabitati.

Ad attenderci, presso l’unico spaccio di alimentari , c’è una bella tavola apparecchiata (avevamo preavvisato del nostro arrivo i proprietari) in un piccolo terrazzo coperto dove i baldi trekkisti fanno onore ai salumi, ai formaggi,all’olio squisito della zona.

Il percorso totale all’incirca è stato di km.12 senza nessuna difficoltà. Tempo di cammino: ore 4 escluso soste.

Il viaggio sul nuovo comodo pullman di Davide ci riporta verso Bologna mentre già andiamo col pensiero alle prossime tappe che ci vedranno impegnati in zona fino al 2011.

Il gruppo trekking nasce nel 1986, non è a scopo di lucro, è gestito da volontari non retribuiti e organizza trekking di uno o piu’ giorni in tutta Italia con qualche puntata all’estero.

I programmi completi e le nostre foto sono visibili sul sito www.cralposte-bo.com e potete riceverli in anteprima se comunicate la vostra mail a frenata@alice.it Info: Gianni 338 1446037

La capogita Franca Folli

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