Per evitare
dislivelli impegnativi, sarebbe opportuno portarsi in automobile fino
al Podere La Vittoria, in prossimità del quale sarà possibile
parcheggiare. Prendere le indicazioni per Siena e all'incrocio, che
si incontra dopo quasi un chilometro e mezzo, girare a sinistra per il
Monte Amiata. AI successivo incrocio, dopo circa cinque chilometri di
strada pressochè rettilinea ed in leggero falso piano, svoltare a
destra oltrepassando la piccola frazione di Gallina. Proseguire,
seguendo sempre le indicazioni per Siena, fino all'incrocio con la
Provinciale della Val d'Orcia.
Svoltare a destra e proseguire sempre diritto, ignorando gli incroci
che si incontrano durante il percorso, fino al punto di partenza. Chi
si sentisse ancora "fresco", o i più allenati, possono
sempre utilizzare il Podere La Vittoria come punto di partenza per
escursioni verso l'Amiata, verso Radicofani,
o verso la vicina Contignano. |
NOTE SULLA STORIA E SULL�AMBIENTE
Protagonista indiscusso di
questo percorso mountain bike è il paesaggio rurale ; fatto di colline ondulate e
modellate dal lavoro svolto incessantemente nel corso
dei secoli dagli agenti atmosferici e dalle mani
sapienti dell'uomo. Siamo nel cuore del Parco Artistico, Naturale e
Culturale della Val d'Orcia; infatti, oltre alle "biancane", le
caratteristiche formazioni a cupola di colore, biancastro si possono
incontrare molti esemplari di fauna selvatica come istrici, fagiani,
daini. Si ripercorre anche, per lunghi tratti, il tracciato medievale
della Via Francigena. Ce lo ricordano ad ogni curva le antiche
vestigia che testimoniano la grande importanza che per lunghi secoli
ha avuto questa direttrice; una vera e propria autostrada
dell'antichità. Ecco quindi l�elegante figura del Castello di Spedaletto, oppure la possente struttura della Rocca di
Castiglion d'Orcia,
o la fortificata Rimbecca, che ancora oggi, dopo tanti secoli,
continua a svolgere la sua funzione di fattoria. Ma, quasi al centro
della valle, ancora vive un muto testimone di epoche lontanissime: si
tratta della plurisecolare quercia delle Checche, che apre il suo
immenso ombrello di fronde sulla strada. Vale la pena di
fermarsi anche noi, come i pellegrini di tanti secoli fa, a riposarci
un minuto sotto la sua ombra.
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